Non sono una di quelle che per scegliere il nome del figlio ha comprato il libro dei nomi, nè tantomeno ci avevo mai pensato. Non rientrando tra quelle donne che nascono già con il desiderio di diventare mamme, e decidono ben prima di concepirlo il nome del futuro nascituro, io e Tommy il nome lo abbiamo scelto in modo naturale, così come abbiamo concepito il nostro fagiolino. Nessuna lista, nessun programma.
Era Agosto, finalmente il terzo mese era arrivato, tiravo una specie di sospiro di sollievo, quando sotto all’ombrellone Tommy mi disse:”Ora dobbiamo solo pensare al nome giusto”. Eravamo in Grecia, un mare da sogno, una pace dei sensi che rendeva tutto semplicemente meraviglioso. Eravamo come due bambini felici che giocano a rincorrersi sulla spiaggia, spensierati, liberi. Io e il mio semi pancino ci alzammo dal lettino per avvicinarci al mare, per sentire con i piedi la temperatura dell’acqua e il sole sulla pelle, rimasta per troppi mesi esposta alla luce artificiale di un ufficio. Tommy mi seguì subito dietro, mi prese la mano ed iniziammo a passeggiare. Lasciavamo sulla sabbia le nostre orme che veloce il mare portava via, così come il suono delle voci della gente, che si disperdevano mano a mano che camminavamo. La verità è che non sapevamo ancora il sesso della nostra creatura e così io feci una richiesta: “ Ti va di chiamarla Angelina, se nascerà una bambina?. Era il nome della mia nonna del cuore e mi piacerebbe se portasse il suo nome”. Tommy non ci pensò due volte e mi disse di si. Poi subito esclamò” Che ne dici invece di Lorenzo se nasce maschietto?”. Dissi: “Mi piace. E poi sai che giorno è oggi? . E lui: “10 di agosto?”. Ed io: “Esatto ed è San Lorenzo.” Tommy sorrise e disse: “Sei proprio una donna del sud!”.
Ci mettemo a ridere e in quel momento decidemmo, tra un sorriso ed un bacio salato, il nome del nostro bambino.
To be continued…